Considerazioni sparse su Sanremo, così per ridere, alla Pino Scotto.
Allora, con grande equilibrio.

I così detti big li rispettiamo
Li rispettiamo perchè comunque sono professionisti, cioè parliamo di gente che il culo se l’è fatto, che il culo l’ha dato (si badi bene, in un’accezione positiva), parliamo di gente che si è sottoposta ai talent show, che si è umiliata in TV – insomma, sulla significatività artistica si può discutere, ma sul merito, nel senso di sbattòne, non si discute.
E comunque, generalmente, il mestiere ce l’hanno tutti.
E’ evidente che Dolcenera ci sa fare e che Francesco Renga ha una bella vocalità (gettata al vento, però ce l’ha).
Quindi, non ci sentiamo di fare gli snob e di tranciare giudizi negativi.
Anche Gigi D’Alessio: è evidente che ci fa vomitare, ma non ci sognamo neanche di sostenere che si trovi lì per caso e per grazia ricevuta.
Il piano lo suona, le canzoni le compone, cantare stonicchia, però lo accettiamo: del resto i dischi li vende e i concerti sono gremiti (quindi ha ragione lui) – insomma Gigi D’Alessio ha un suo ruolo univoco in questo paese di disconessi neuronali e va bene così.

Quelli che sono abissalmente oscéni sono i giovani.
Ma abissalmente, osceni.
Veramente, gente che con il concetto di musica non ha nulla ha che vedere.
Ma niente proprio.
Bisogna fare un’eccezione, perché altrimenti si passa per qualunquisti – c’era un tipo, tra l’altro un bel ragazzo, che ha cantato una canzone profondamente anomala, si intitolava “Guasto” – dovrei risertirlo, ma è stato sufficiente mezzo minuto di questo qui per rendersi conto che era abissalmente superiore agli altri. Insomma lui era un qualcosa di musicalmente rilevante, gli altri erano il nulla, ma neanche il nulla, perché il nulla ha comunque una sua eleganza e una sua estetica.
Insomma avrebbe dovuto stravincere, e infatti è stato inabissato.

Su quello che ha vinto il commento è scontato e chiedo scusa per l’ovvietà: è una scatola vuota, pure confezionata male – si ok ha un faccino da emo ripulito che piace alle ragazzine post Twilight, ma l’hanno vestito come un coglione e vocalmente è imbarazzante; la canzone fa cagare torrido e non si sa se gliel’hanno scritta i cuggini o qualche produttore omosessuale irrisolto.
Questo qui era il più clicckato su Facebook, e qui andrebbe condotto uno studio serio sulle dinamiche “social”, ma in senso tecnologico – cioè capire come cazzo hanno fatto questi, ma a livello di sistemi di rete proprio, a farlo cliccare così tanto (qui sarebbe gradito un intervento autorevole del Professor [glazzY]).

I giornalisti invece hanno dato il premio ad una che canta una canzone il cui ritornello recita ossessivamente “Voglio diventare vecchia”.
Ecco appunto, il cerchio si chiude e si rientra all’analisi condotta su Alessandra Amoroso.
Comunque, torniamo ai big, per brevità analizzerò solo i primi tre classificati.
Nelle parte seconda.