Dopo la dritta su Lana Del Rey, che spero qualcuno abbia colto, voglio regalare a tutti voi poveri stronzi, un’altra dritta.
Non lo meritereste, meritereste di portare a completamento il processo di spanamento neuronale che vi affligge.
E tanti saluti, ma questa qui è troppo divertente per non scriverci qualcosa sopra.
Da qualche giorno c’è la pubblicità nuova delle brioches o che cazzo è della Misura.
Non è che la Misura mi stia sui coglioni più di altre linee di prodotti dietetici, è che la pubblicità nuova è troppo succosa per riuscire ad asternersi.
Allora c’è questa cretina che fa jogging.
Tra parentesi: ormai qualsiasi trainer, o nutrizionista, o medico, o scienziato, o musicista, ha capito che fare jogging è una pratica che non dà risultati nel medio-lungo periodo in termini di dimagrimento né, tanto meno, di benessere in generale.
Poi, se ti piace correre nel parco, ok, corri nel parco, però è meglio se non esageri, perché alla lunga ti fa male, e soprattutto: comprati delle scarpe apposta e mangia del grasso, diverso dall’Omega6.
Chiusa parentesi.

Allora la cretina fa jogging ed è stanca morta, perché evidentemente si alimenta accazzo o non si alimenta per niente, perché deve dimagrire. Vede degli altri cretini, seduti, che hanno una confezione intera di brioches Misura.
Tipicamente uno si reca al parco con una confezione intera di brioches Misura.
Comunque, la cretina finge un malore, tipo un calo di zuccheri, e scrocca una merendina (senza zuccheri, appunto).
Poi con una battuta brillante si fotte l’intera confezione e sono tutti felici e contenti.
Questa è la pubblicità, coronata dalla voce fuori campo che dice
“Con la scusa del benessere scopri i cornetti senza zucchero con tanta confettura alla ciliegia – Misura: il benessere che fa gola”

Il messaggio che i pubblicitari hanno voluto trasmettere è:

>> sei una giovane donna carina e magra, che fa dei grossi sacrifici per mantenersi così, noi lo sappiamo, riconosciamo il tuo impegno e riconosciamo il fatto che sei figa; appunto, abbiamo progettato per te questo prodottino, che è si dietetico, ma allo stesso tempo è buono come gli altri, e ne puoi mangiare quanto cazzo ne vuoi, senza vanificare i tuoi sacrifici << Questa è la dinamica che esiste dietro alla comunicazione di ogni prodotto dietetico. Che poi è il discorso della botte piena e della moglie ubriaca. Il marketing manovra leve primordiali. Il marketing è semplice e prevedibile: funziona solo perché voi siete dei poveri coglioni.
Anzi oggi c’è un affinamento, l’obiettivo dichiarato non è il dimagrimento (sarebbe politicamente scorretto per il discorso Anoressia), bensì il benessere. Però è uguale.
Ti dò una cosa che ha il pregio di non farti ingrassare e che non sconta il difetto di essere meno buona rispetto ai prodotti ordinari. Ovviamente questo valore aggiunto presunto viene assorbito dal prezzo di vendita, tipicamente più alto, dei prodotti dietetici.

Il discorso della Misura sarebbe accettabile se fosse vero.
Il punto è che non è vero.
Anzi, è vero il contrario, se dovessimo entrare nel merito.
Ma neanche: ci troviamo di fronte ad una serie di errori, nei presupposti, nello sviluppo e nelle logiche.
Dunque resta difficile definire cosa sia vero, cosa sia falso, e cosa sia vero al contrario.
Ci troviamo di fronte ad una falsa promessa, questo è sicuro, con relativo margine di prezzo ingiustificato.
Ma questo è normale, è lineare, è la prima legge dell’economia capitalista.
La complicazione vera, invece, è che la promessa è riferita ad un obiettivo a sua volta non definito, o mal definito.
L’obiettivo mal definito è il dimagrimento/benessere.
Quelli della Misura non hanno la minima idea di cosa voglia dire benessere e cosa voglia dire dimagrimento.
E la cretina del parco neanche.