La seconda parte del post sulla Misura (quello della cretina del parco) è molto più pallosa della prima, perché scriverò cose utili, cose che hanno una buona possibilità di essere abbastanza vere, avendo sempre presente il livello di complessità estrema e multifattorialità delle vicende umane, soprattutto quelle molecolari.

Torniamo al messaggio di chiusura dello spot
“Con la scusa del benessere scopri i mini-muffins senza grassi – Misura: il benessere che fa gola”
Va beh, è odioso, perché si rivolge al consumatore dando per scontato che sia un idiota.
Ma non è questo il punto: viceversa affrontiamo il discorso in modo costruttivo e rigoroso.
Il Marketing cosa fa: il Marketing prende una parola chiave, in questo caso benessere, ne snatura il significato e la adatta al proprio prodotto, di fatto appropriandosene indebitamente.
Il Marketing è brutale e prepotente.
Non è ingannevole: è ingannevole solo se sei un idiota.
Però brutale lo è.
Eccome.
Una parola chiave è una parola che evoca qualcosa per cui si ritiene che il consumatore possa pagare un prezzo o un maggior prezzo.
In termini pratici è una parola “business-sensibile”.
Le parole business-sensibili sono parole che aumentano la marginalità del prodotto.
Lo fanno a costo zero, perché lo fanno arbitrariamente.
Gli spot sono saturati di parole business-sensibili: facile, veloce, benessere, linea, pronto sollievo.
La mia ultima parola business-sensibile preferita è “visibilmente sani” (riferita ai capelli di quella cretina della Canalis).
Cioè i pubblicitari ritengonono che applicando il “visibilmente sani” al proprio prodotto, esso acquisisca un valore aggiunto importante, che il consumatore è pronto a retribuire.
Evidentemente non esiste alcuna base scientifica a sostegno del fatto che lo shampoo della Canalis renda i capelli visibilmente sani.
Ma non è questo il punto, procediamo con Metodo e lasciamo da parte l’Odio (per la Canalis).
Torniamo alla Misura, e torniamo al modo in cui hanno snaturato la parola benessere e al modo in cui se ne sono indebitamente appropriati.

Prima di dare la definizione di benessere, che è complessa, occorre relazionarla al dimagrimento.
Il Marketing associa il benessere al dimagrimento per amplificare l’appeal del messaggio.
E’ evidente che l’associazione non esiste, o quanto meno ha bisogno di una chiara precisazione.
Comiciamo col dire che il dimagrimento può essere associato al benessere, se e solo se, significa: abbattimento della massa grassa e conservazione o incremento, meglio, della massa magra (muscoli).
Anche questa è una semplificazione enorme, ma almeno è qualcosa: la cretina del parco non ha fuoco neanche questa piccola cosa.
Non sono misogino, è che le donne non dovrebbero prestarsi a fare le pubblicità.
Comunque, adesso viene la parte importante.
La definizione di benessere.