Qualche giorno fa Radio Sportiva non prendeva, allora ho messo tipo su Radio1, sperando che non dessero della musica.
Stavano intervistando un gruppo americano, i “Fun”.
Un gruppo di ragazzi americani giovani, che pare stiano spaccando di brutto.
Pare che abbiano fatto un disco, o una canzone, non so bene, che parla di una serata in cui uno altrepassa il limite, tipo alle feste di studenti che fanno lì in america.
Una novità assoluta proprio: non l’ha mai fatta nessuno una canzone così.
Comunque.
Gli intervistatori dicono una troiata tipo “ma ci pensate al fatto che potreste dare un cattivo esempio ai vostri coetanei?”
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Minchia ma siete fuori?
Fuori come un grappolo di emorroidi da overload di Omega6.
Cioè adesso una rock star ventenne non può neanche più dire in una canzone che beve, che si droga e che, se gli butta bene, magari ciula anche?
Di cosa stiamo parlando?
Cioè voi avete perso il senso delle cose.
Voi non siete in grado di dimensionare le cose con criteri di proporzionalità e priorità.
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Abbiamo Antonio Banderas che dal nulla è diventato il Mastro Panificatore del Mulino Bianco.
Abbiamo Antonio Banderas che dice al paese, tutto sporco di farina, su tutti i canali digitali e analogici, che c’è pane per tutti.
Antonio Banderas dice che ci pensa lui a far si che ci sia pane per tutti.
Cioè lui si fa carico di questa responsabilità.
Antonio Banderas.
Lo vedi li, nei pressi della macina del Mulino Bianco, che immerge le mani nella polverina bianca (la farina di frumento).
Lo vedi, e speri che la macina gli schiacci una mano.
Lo vedi, Antonio Banderas, che trasmette messaggi del tipo che la farina è vita, salute, prosperità, tradizione.
Uno pensa al fatto che Antonio Banderas sarebbe più credibile con le mani immerse nella cocaina pittosto che nella farina.
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La cosa non fa ridere.
La cosa non fa un cazzo ridere, perché se quella roba lì fosse davvero cocaina, e non farina di frumento, gli esseri umani starebbero messi molto meglio di così.
“Gluten, a complex of proteins, inspires on immune response which inflames the intestine in at least 83% of people [6], and makes the intestine permeable, allowing gut bacteria and their toxins to enter the body. [7] Gluten triggers anti-wheat antibodies in at least 30% of the population, and auto-antibodies – that is, antibodies that attack human cells – in at least 0.4% of the population. [8] These unlucky folks suffer celiac disease, which devastates the intestine, as well as autoimmune thyroiditis. [9] Opioid peptides produce effects similar to morphine and heroin. Wheat opioids have been implicated as causes of schizophrenia. [10] Wheat germ agglutinin is a lectin, or protein that binds sugars. At extremely low doses, a few parts per billion, WGA causes gut inflammation and leakiness. At typical dietary doses, WGA causes shedding of the intestinal brush border and shrinkage in the surface area of the intestine”
[6] Bernardo D et al. Is gliadin really safe for non-coeliac individuals? Production of interleukin 15 in biopsy culture from non-coeliac individuals challenged with gliadin peptides. Gut 2007 Jun;56(6):889-90. http://pmid.us/17519496.
[7] Drago S et al. Gliadin, zonulin and gut permeability: Effects on celiac and non-celiac intestinal mucosa and intestinal cell lines. Scand J Gastroenterol. 2006 Apr;41(4):408-19. http://pmid.us/16635908.
[8] Not T et al. Celiac disease risk in the USA: high prevalence of antiendomysium antibodies in healthy blood donors. Scand J Gastroenterol. 1998 May;33(5):494-8. http://pmid.us/9648988.
[9] Sollid LM, Jabri B. Is celiac disease an autoimmune disorder? Curr Opin Immunol. 2005 Dec;17(6):595-600. http://pmid.us/16214317.
[10] Singh MM et al Wheat gluten as a pathogenic factor in schizophrenia. Science. 1976 Jan 30;191(4225):401-2. http://pmid.us/1246624. Dohan FC et al 1984 Is schizophrenia rare if grain is rare? Biol Psychiatry. 1984 Mar;19(3):385-99. http://pmid.us/6609726.
[11] Lorenzsonn V, Olsen WA. In vivo responses of rat intestinal epithelium to intraluminal dietary lectins. Gastroenterology. 1982 May;82(5 Pt 1):838-48. http://pmid.us/6895878.“
Paul Jaminet
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Paul Jaminet non è geniale come il favoloso Art Ayers ma è uno molto pragmatico ed è uno con una grande capacità di sintesi.
Comunque.
Riconducendo il post ad una dimensione di equilibrio e prudenza: non voglio sostenere che dovremmo fare il pane con la cocaina piuttosto che con la farina di frumento, anche perchè la cocaina non lievita, essendo priva di glutine.
Voglio sostenere un assunto elementare: come per altre tossine o allergeni o immuattivatori/soppressori – alcol, droga, fumo, farmaci – applichiamo il buon senso (la moderazione), allo stesso modo dovremmo applicare il buon senso (la moderazione) nel consumo di cibi contenenti glutine.
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Non voglio negare che un bicchiere ogni tanto giovi all’umore, alla socialità, alla decompressione dello stress – ma ci vuole moderazione e consapevolezza.
Non voglio negare che l’assunzione di una droga chimicamente ben progettata (sicura) arricchisca il portafoglio di esperienze dell’essere umano – ma ci vuole moderazione e consapevolezza.
Non voglio negare che fumarsi una sigaretta sia efficace nella decompressione dello stress – ma ci vuole moderazione e consapevolezza.
Non voglio negare che i farmaci, in situazioni di relativa emergenza, siano efficaci e vadano assunti – ma ci vuole moderazione e consapevolezza.
Non voglio negare che una brioche ben lievitata, magari farcita generosamente di crema pasticcera, rientri nel Top Ten dei piaceri della vita – ma ci vuole moderazione e consapevolezza.
Ebbene ! w i Fun ! La canzone non l’ho sentita ma penso che la cosa più saggia è che durante o dopo la festa , se butta bene , “si ciula anche ! “
ci vuole moderazione e consapevolezza, un altro modo per esprimere il concetto che già espresse Paracelso nel 1538: tutto è tossico e tutto non lo è, dipende dalla dose.
Ti mando un’ interessante notizia che ho appena letto sull’insonnia: la luce emanata dagli schermi di cellulari, pc e tablet toglie il sonno. Lo rivela uno studio del Lighting research centre di New York: i ricercatori hanno scoperto che l’uso continuativo dei dispositivi elettronici più moderni per più di due ore al giorno sottrae all’organismo il 22% di melatonina, l’ormone che regola il ritmo circadiano sonno-veglia. Tutto ciò si traduce in disturbi del riposo. Per evitare che la situazione peggiori, la cura c’è: basta prendere l’abitudine a fare una pausa fra lo spegnimento degli strumenti tecnologici e l’ora di infilarsi sotto le coperte. Secondo gli esperti questa tregua deve durare come minimo mezz’ora. Quindi, bisognerà che gli appassionati di tecnologia abbandonino il loro primo amore per altro. Magari un libro, due chiacchiere o qualche coccola…
Ciao
Si, anch’io ho letto molte cose recenti e autorevoli a riguardo, grazie per il contributo – ulteriore motivo per cui le Rock Star dovrebbero chiedere l’indennità notturna, altro che enpals.