Vorrei fare un pezzo sullo stress.
Scenario di riferimento.
Alcuni di noi (magari molti) hanno un capo, o magari una serie di capi.
L’economia moderna si basa su lavori ridondanti e controproducenti.
In uno scenario di questo tipo, in media ogni 2 ore succede quello che normalmente dovrebbe succedere ogni 2 mesi.
Ogni due ore succede che scoppia il merdone.
Normale.
Ogni 2 ore.
L’economia moderna è loppata su un pattern di illogicità, non-sequenzialità, non-integrazione e replicazione dell’errore.
Quindi è normale.
E’ normale un merdone ogni 2 ore.
Emergenza.
Cose da fare in tempo zero.
Scene isteriche.
Invenzioni.
Allarmi.
Emergenza nazionale.
Tutto così.
Va bene.
Ogni 2 ore.
Cosa succede all’individuo coinvolto in questa dinamica?
Alcune cose.
La prima: sovra-regolazione degli ormoni dello stress.
Uno shock emotivo, di qualsiasi tipo, viene processato dal cervello, che lo codifica come emergenza ed innesca la reazione ormonale endocrina che induce una ghiandola (le surrenali in questo caso) a produrre e ad immettere nella circolazione sanguigna degli ormoni.
Gli ormoni sono dei messaggeri molecolari, sono dei composti chimici che danno istruzioni alle cellule bersaglio.
Gli ormoni dello stress dicono ai tessuti dell’organismo di tirar fuori tutto il glucosio che hanno a disposizione.
Dicono di farlo subito e a qualsiasi costo, perché siamo tutti nella merda.
Perché in una situazione di emergenza c’è bisogno di tanto glucosio ematico?
Uno potrebbe pensare: perché il cervello ne ha bisogno!
E’ scoppiato il merdone: i neuroni hanno bisogno di girare a mille!
Il cervello metabolizza solo glucosio, gli altri tessuti possono bruciare grassi, il cervello no (semplificando).
Quindi, emergenza: tutto il glucosio al cervello, i tessuti periferici si arrangeranno per un po’.
Sembra sensato.
Sensato nell’era del merdone ogni 2 ore.
Però non è così.
Non è così perché il cervello in realtà non ha bisogno di più glucosio.
Il cervello ha bisogno, sempre, della giusta quantità di glucosio.
Il cervello di Paris Hilton mentre dorme utilizza la stessa quantità di glucosio utilizzata dal cervello di un premio nobel mentre fa una scoperta epocale.
Gli ormoni dello stress mobilitano il glucosio non per il cervello, ma per i muscoli, in realtà.
Questo è il passaggio rilevante.
I muscoli possono utilizzare il grasso, anzi a bassi regimi utilizzano soprattutto il grasso, ma per le prestazioni a grande esplosività utilizzano il glucosio.
Tanto più che i muscoli hanno essi stessi delle riserve di glicogeno.
Nella storia evolutiva dell’uomo una situazione di emergenza è sempre stata una situazione di sopravvivenza.
Una situazione in cui si doveva combattere o scappare.
Una situazione in cui il corpo doveva esprimersi atleticamente in modo esplosivo, al massimo del potenziale.
Noi, oggi, abbiamo esattamente lo stesso sistema sensoriale-endocrino dei nostri antenati, ma è cambiato drasticamente lo scenario di riferimento, gli inneschi dello stato di emergenza e il tipo di emergenza.
Una situazione di stress che non si risolve con una grossa prestazione atletica è una situazione innaturale per l’uomo.
Questo è il passaggio rilevante.
L’adattabilità dell’uomo moderno è in gran parte legata al rapporto simbiotico che viene instaurato con i batteri ospitati nell’organismo.
I bambini piccoli sono delicati ed esposti, proprio perché il loro sistema immunitario sta modulando il rapporto simbiotico coi batteri ospitati.
Riusciamo ad adattarci al cibo moderno, in parte, grazie ai batteri che popolano il sistema digerente, selezionati in anni di modulazione immunitaria.
Riusciamo a sopravvivere addirittura al glutine, discreta parte di noi, grazie alla cooperazione coi batteri.
In relazione al sistema sensoriale-endocrino, viceversa, non c’è batterio che tenga.
I batteri non ci aiutano.
Siamo soli rispetto ad un fattore che non riusciamo a gestire autonomamente senza danno: lo stress senza impegno muscolare.
La mobilitazione sistemica di glucosio ematico che non trova il suo naturale sfogo in un’esplosione atletica.
Overload di glucosio ematico autoinflitto.
Selfinflicted Blood Glucose Overload.

Torniamo al discorso del merdone.
Sono in ufficio.
Trascino formule su un excel e mi rompo pure i coglioni.
Vado alla macchinetta delle merendine e prendo una brioche di Antonio Banderas Mastro Panificatore del Mulino Bianco.
Non è proprio fame, è che mi rompo i coglioni.
Torno a trascinare formule e la mia glicemia è tipo a 120, quindi relativamente alta.
Mi scoppia il merdone.
Ecco.
Isteria.
Fare cose subito, capire cose subito, dare motivazioni subito.
Inventare.
Robe così.
Il mio cervello codifica una situazione di stress, anche se alla fine sono solo stronzate.
L’ipotalamo innesca la reazione endocrina: surrenali – ormoni dello stress.
In tempo zero io mi ritrovo nel sangue alti livelli di glucosio che in realtà non mi servono a un cazzo di niente, perché stavo già a 120 grazie a Banderas e sono sempre qui seduto di fronte al computer e al limite col telefono in mano.
Non sto scappando via alla disperata, né sto combattendo brutalmente contro qualcosa o qualcuno.
I miei muscoli non stanno facendo un cazzo.
Paradossalmente il cervello deve difendersi dal troppo glucosio circolante, adesso.
Sto a 200.
Non va bene.
L’Ipotalamo capta il pericolo attraverso i suoi sensori e induce il pancreas, altra ghiandola-organo, a produrre tanta insulina, altro ormone endocrino, quanta ne serve per dire ai tessuti di riprendersi il glucosio.
Nel sangue c’è troppo glucosio e se ci rimane troppo a lungo comincia a bruciare i neuroni.
Due ormoni potentissimi in circolo che urlano cose opposte.
Cortisolo (e Adrenalina) da una parte e Insulina dall’altra.
Tirate fuori il glucosio subito.
Riprendetevi il glucosio subito.
Questo è il merdone.
Qui è il punto di rottura.
Questo è il passaggio rilevante.
Gli ormoni dello stress non hanno lo scopo di ripristinare un normale livello di glucosio ematico (es. 90).
Gli ormoni dello stress vengono messi in circolo indipendentemente dai livelli di glucosio ematico.
Gli ormoni dello stress hanno la missione di pompare quanto più glucosio possibile nel sangue perché l’organismo ha l’aspettativa di dover immediatamente esprimere una prestazione muscolare pazzesca, da cui può dipendere la sopravvivenza.
Prima c’è il cortisolo, poi c’è l’insulina.
Due ormoni in circolo che urlano cose opposte.
Escalation.
Il primo recluta il glucosio disattivando il sistema immunitario, il secondo dice agli adipociti di prenderselo e convertirselo in trigliceridi perché in realtà non serviva.
Questo in prima battuta, perché se la situazione si prolunga e si reitera, il cortisolo attiva la gluconeogenesi, vale a dire la fabbricazione da parte del fegato di glucosio dalle proteine (dai muscoli).
Paradossale: tessuto muscolare che si cannibalizza per alimentare un sforzo che non avverrà.
Immunosoppressione ed abbattimento di massa muscolare allo scopo di reclutare quanto più glucosio possibile per mettere in condizione l’organismo di esprimersi atleticamente al massimo.
Questo è il passaggio rilevante.
E’ il cervello che capta e codifica lo stress.
E’ il cervello che innesca la reazione endocrina rivolta al reclutamento del glucosio.
Ma il cervello non vuole il glucosio per sé, lo vuole mettere a disposizione dei muscoli, in realtà.
Paradossale: tessuto muscolare che si cannibalizza per alimentare un sforzo che non avverrà.
Se i muscoli rimangono inermi la procedura di emergenza salta.
Fallisce.
Episodi acuti e prolungati di stress attivano un meccanismo paradossale e deleterio di abbattimento massa magra (muscoli) e di espansione massa grassa, in regime di immuno-soppressione, a rischio di folgoramento neuroni.
Eccellente.
Vorrei esprimermi meglio: lo stress è una presa in culo.
Ma tipo anal coi négri, non una robina amatoriale coi sex toys alla fragola.
Per stressarsi ci va un ottimo motivo.
Occorre che ne valga veramente la pena.
Tipo salvarsi la vita o salvare delle vite.
Altrimenti l’unica strategia evoluzionisticamente appropriata è sbàttersene i coglioni.