Nelle prossime ore si concretizzerà l’Election Day, la risposta americana al “nostro” Eurovision Song Contest.
A noi altri dei [dK] questi eventi magnificenti e ultrapopolari piacciono molto: oggi faremo nottata, coadiuvati da degustazione di peperoncino habanero featuring Jagermeister.
Molti si stupiscono di come si sia arrivati a questi due candidati, considerati, per motivi diversi, inadeguati dagli addetti ai lavori e dagli osservatori.
Io risponderei che invece è giusto così, perché sono il frutto dei gusti del pubblico.
Ho sempre visto delle analogie forti tra il mondo del pop-rock e la politica, in particolare in America.

Stamattina ho visto su SkyTG24 un predicatore di colore, uno di quelli orrendamente obesi, leader di qualche congregazione religiosa, che diceva che nessuno dei due candidati rappresenta la gente, ma che entrambi rappresentano i poteri forti.
Questa cosa qui che i politici non rappresentano la gente secondo me è un po’ una stronzata: è come dire che i 10 artisti più venduti su iTunes o più cliccati su Youtube non rappresentano il gusto della gente.
Anche questa storia che i poteri forti e che la gente siano due entità scollegate e addirittura contrapposte è un’altra grossa stronzata.
I poteri diventano forti se si aggiudicano il consenso della gente (in democrazia).
L’America è una società istituzionalmente consumista, dunque è assolutamente democratica.
Il modello consumista è l’unico modello democratico che funziona sul pianeta terra.
Consumo quindi scelgo.
Consumo quindi determino.
Consumo quindi sono (e soprattutto: consumo quindi reimmetto nel circuito economico il mio reddito o, addirittura, tipico dell’economia americana, il mio indebitamento).

Il fatto di consumare i prodotti/servizi che il sistema ci offre, significa essere il sistema.
Non è un’accusa: tutti noi siamo il sistema, a meno di essere dei disadattati, avulsi dal contesto sociale.
L’industria produce alimenti, tecnologia, farmaci, prodotti finanziari, automobili, macchinari, armi, servizi legali, servizi informatici, diete, serie TV, pop song, terapie: nel fare questo produce business, e il business è l’innesco della vita sul pianeta terra (in termini di complessità socio-economica).
Il sistema economico-politico americano è trasparente, perché attraverso il meccanismo delle lobbies i così detti gruppi di potere sostengono, anche economicamente, certi politici i quali, in cambio, difendono i loro interessi. Non c’è niente di negativo in questo, è semplicemente un meccanismo funzionale ad un sistema.
Io consumatore, attraverso i miei consumi e, in buona sostanza attraverso la mia vita quotidiana, determino o meno il successo di certi gruppi di potere e, di conseguenza, l’ascesa di certi politici.
Sono io consumatore che consumo, sono io consumatore che scelgo, sono io consumatore che determino.
Le cose non nascono dal nulla; questi due candidati non sono due extraterrestri inviati sulla terra da una intelligenza aliena assurdamente stronza.
Questi due candidati sono il risultato ineluttabile ed esatto di un processo lungo, ampio e stratificato, determinato millisecondo dopo millisecondo da ogni singola scelta di consumo di ogni individuo interagente col sistema.

Quindi, adesso, le interviste all’americano della strada che non si riconosce né nell’uno, né nell’altro candidato, mi fanno ridere i coglioni.
Il fatto stesso che il predicatore di SkyTG24 fosse orrendamente obeso, è indicativo del fatto che le sue abitudini di consumo fossero linearmente funzionali al sistema che ha portato al vertice del consenso i due candidati.
La gente sottovaluta il determinismo del consumo come gesto individuale, la gente sottovaluta il proprio coinvolgimento, il proprio vantaggio, la gente sottovaluta la propria colpa.