La musica dei [dK] ha finalmente ottenuto il marchio IGP, DOP o che cazzo è, a certificazione del fatto che è inequivocabilmente, definitivamente e, abissalmente, musica dark (o darkwave).
Questo è un fatto.

Contesto: ogni nostra release viene uploadata su Jamendo, che è una piattaforma francese di condivisione di musica online utilizzata in tutto il mondo.
L’apprezzamento e la gratitudine dei [dK] verso Jamendo è totale, perché senza Jamendo la musica dei [dK] non sarebbe uscita neanche da casa nostra.
Viceversa, Jamendo è un circuito che funziona, è un circuito che mette realmente in relazione chi produce musica (si presume artisticamente significativa) e chi ha desiderio di ascoltare musica (si presume artisticamente significativa); il tutto al di fuori del circuito mainstream e, soprattutto, all’interno del circuito di Licenza Creative Commons (in totale antagonismo rispetto alla SIAE, per esempio, e per capire).
Il business di Jamendo sta in una percentuale sui diritti della musica riprodotta o downloadata dalla piattaforma, semplificando.
Comunque, per ovvie ragioni, i gestori di Jamendo hanno innestato una sorta di selezione all’entrata di questo circuito, ed è un bene, perché l’egocentrismo dei musicisti è tale per cui, chiunque si ritiene un artista meraviglioso, e chiunque si presenta con le peggio stronzate all’ingresso di ogni circuito, saturando il circuito stesso.
Noi non abbiamo nulla da temere da un meccanismo di selezione.
Nulla da temere.
Infatti il nostro ultimo disco Milliseconds in Between è stato escluso dal circuito di Jamendo.

Io, onestamente, ho pensato che la motivazione fosse legata ad un discorso di saturazione del catalogo, e che a un certo punto non prendessero più niente se non dietro segnalazione di qualche entità superiore, e che il disco non lo avessero ascoltato neanche.
Se non ché il [prof], che è un individuo estremamente permaloso, ha cominciato a scrivere allo Staff di Jamendo per avere una motivazione.
Dopo un paio di email assolutamente generiche, alla fine scopriamo che il disco l’hanno veramente ascoltato e che hanno pensato di escluderlo in modo consapevole, in realtà; insomma, alla fine il [prof] riesce a farsi scrivere questa cosa qui, che per noi diventa, come detto, una prestigiosa certificazione.

“Thank you for your email, and I understand what you mean.
Your album is good, that is sure, I agree with you.
What we didn’t put in the list of reasons, is that basically we need tracks that will sell. And we realized that tracks with a somber/dark mood usually doesn’t sell that much, so our conditions of acceptance changed.
That being said, I talked to my manager about it and we decided to accept the album and see if it works.”