Riallineandoci alla mission di questo blog, vale a dire l’analisi del legame esistente tra musica e nutrizione, vorrei parlare di missaggio audio e di allostasi di un organismo biologico (es. l’essere umano).
Questa analisi darà credito alla mia autorevolezza nel dare consigli nutrizionali: chiunque dà consigli nutrizionali a caso, dagli omeopati ai dottori, viceversa io li do perché ho sviluppato skills trasversali, consapevolezza e visione d’insieme.
Nell’ultimo periodo ho investito un po’ del mio tempo nel missaggio dell’ultimo disco dei [dK].
Mixare un disco (e al limite farne anche il mastering) è un’esperienza che ogni essere umano dovrebbe fare.
Ci sono cose che la gente normale non considera neanche lontanamente e che, viceversa, sono attività decisive nella storia dell’uomo: appunto il missaggio dei dischi e, altro esempio, recuperare la fibra solubile a valle dell’estrazione dei succhi di frutta e verdura.
Chi vuole interiorizzare veramente il significato di relazione, ottimizzazione, equilibrio, omeostasi e addirittura allostasi, deve mixare un disco.
Andate da un dietologo, un nutrizionista, un personal trainer, un coach, uno psicoterapeuta?
Chiedetegli se ha mixato un disco; se non lo ha fatto mandatelo affanculo perché è un ciarlatano e non sa di cosa sta parlando.
Mixare un disco significa essenzialmente mettere insieme molti elementi diversi, facendo in modo che il risultato sia omogeneo, armonico, sensato, coerente alla propria natura.
Spiegata così sembra una cosa banale ai non addetti ai lavori, ma in realtà si tratta di un esercizio che implica interventi complessi di fisica del suono, oggi semplificati al massimo dalla potenza di calcolo dei computer, dai software e dalle interfaccia.
In effetti non è l’aspetto tecnico-tecnologico che deve impressionare, proprio perché reso accessibile anche ai non scienziati, ma è l’aspetto biologico: il concetto di relazione, equilibrio, omeostasi ed allostasi, è l’aspetto più rilevante ed interessante del missaggio.
L’equilibrio può essere definito come il naturale punto di arrivo e di stabilizzazione di due forze contrapposte.
L’omeostasi può essere definita come il naturale punto di arrivo e di stabilizzazione di diversi elementi in relazione tra loro, tipicamente in un dominio biologico.
Il concetto di allostasi è un’espansione, per così dire, multidimensionale e temporale dell’omeostasi quindi, riuscendo a figurarselo, è un un equilibrio, aggiornato in continuità, di diversi sistemi in relazione tra loro.
Il mantenimento in vita di un organismo in uno stato di relativo benessere implica il perpetuarsi nel tempo di uno stato di allostasi tra sistemi complessi: circolatorio, respiratorio, endocrino, immunitario, nervoso (per citare i principali).
Il missaggio è la ricerca dell’allostasi tra 4 sistemi complessi in relazione tra loro lungo lo sviluppo temporale di un brano musicale: equalizzazione, compressione, riverberazione (e altri processing), spazializzazione.
L’equalizzazione riguarda lo spettro di frequenze, il colore del suono, o l’altezza del suono.
La compressione riguarda i decibel, il volume, la pressione sonora, il controllo della gamma dinamica.
La riverberazione riguarda la lontananza e la vicinanza del suono, il dissolvimento e la presenza del suono.
La spazializzazione riguarda il posizionamento da destra sinistra nella dimensione stereofonica.
Quando un brano suona bene, al di là dei discorsi artistici, è perché ogni traccia, e l’insieme intero delle tracce, si mantiene in allostasi rispetto a quelle 4 dimensioni, lungo tutto lo sviluppo del brano.

Ognuno di noi è in vita in conseguenza del perpetuarsi di uno stato di allostasi.
Il missaggio è un esercizio che mima, in un dominio ridotto, uno stato di allostasi.
Osservo le persone e rimango annichilito da due cose: dalla musica di merda che ascoltano e dalle merdate che si bevono in fatto di nutrizione, di salute e di benessere o malessere.
Ho la fortuna di conoscere alcune persone decisamente intelligenti, anche pragmatiche e anche di grande sensibilità: e niente, anche queste persone subiscono passivamente la musica proposta dal sistema e subiscono passivamente il life style imposto dal marketing emanato dall’industria alimentare e dall’industria farmaceutica.
Questo non ha senso per me.
Cosa c’è di più importante al mondo della bella musica e dello stare bene in salute (per quanto possibile e per quanto rientri nell’arbitrio di ciascuno)?
Che senso ha prendere decisioni importanti per una azienda se poi ti bevi i centrifugati e butti via la polpa (fibra solubile)?
Questo non ha senso per me.