Di tutte queste morti nel rock che ci sono state ultimamente, quella di Chester dei Linkin Park è quella che mi ha realmente colpito.
Ovviamente è una questione soggettiva, ognuno elaborata la realtà in base al proprio ego.
Ricordo il video di “In the End”: a quei tempi MTV aveva ancora una grossa influenza su di me.
Quella canzone lì era una roba senza precedenti, aveva un pathos e una dinamica che non si era mai sentita, almeno in un contesto pop-rock.
Ai quei tempi la fusione tra rock ed elettronica non era banale: tecnicamente si poteva senz’altro fare, ma non con la stessa immediatezza con cui si può fare oggi, ed esteticamente era qualcosa di relativamente inedito.
Loro c’erano riusciti e da questa fusione usciva qualcosa di potentissimo ed estremamente “emo”.
Ritengo che l’emo abbia la sua origine nei Linkin Park.
Quelli erano gli anni dei metallari: Metallica, Guns and Roses, Korn.
Ricordo che i Linkin Park venivano presi abbastanza per il culo, perché erano dei ragazzini piuttosto nerd e poco maledetti, che non erano tecnicamente in grado di suonare l’heavy metal accazzoduro ma che, usando l’elettronica, avevano trovato una scorciatoia verso il successo, il così detto Nu Metal.
Tra l’altro, Axle Rose e Slash erano talmente maledetti che, dopo anni di inedia e accidia, oggi sono in tour (per soldi), pasciuti e felici, e si apprestano ad entrare nella top ten degli uomini più ricchi del pianeta.
Comunque, Non è Questo il Punto (NQP).

“Living Things”, a mio parere il disco migliore dei Linkin Park, sta nella libreria del mio Iphone da quando è uscito (il disco).
Ormai diversi giorni fa, andando in ufficio, mentre accelero il passo per attraversare col verde, dopo un pezzo dei Boards of Canada, mi arriva in cuffia in riproduzione casuale “Powerless” dei Linkin Park.
Superato il semaforo, rallentando un po’ il passo, mi sono messo a canticchiarla, perché essendo una grande canzone la conosco a memoria. Così ho fatto via Arsenale a Torino a piedi cantando Powerless, leggermente imbarazzato per il fatto che la gente vedeva un coglione cantare una roba per la strada.
Poi, nella stessa giornata, avrei saputo che Chester dei Linkin Park si era ucciso.

Lo so che per la quasi totalità delle persone il rock, o il pop, o le canzoni non contano un cazzo, e lo so che chi manifesta il fatto di essere realmente triste per la morte di un cantante, si rende ridicolo alla luce della quasi totalità delle persone.
Io però ritengo che sia la quasi totalità delle persone a perdersi qualcosa, e che sia tanto peggio per loro.
Questo è un blog populista: io ritengo che il pallone e che le belle canzoni salvino il mondo, continuamente.
Chi non riesce a capire cosa è in grado di fare il rock, cosa è in grado di fare un artista con una canzone, guardi questo video, e poi se ne vada affanculo.
E pure questo.