Bilanciamento, armonia, efficienza energetica, ottimizzazione, completezza e assenza di ridondanza: tutti aspetti che Musica e Nutrizione hanno in comune.
Il suono è fatto di frequenze, dalle timbriche tipicamente basse, es. basso elettrico, a quelle medie, es. pianoforte o voce maschile, fino a quelle alte, chitarra distorta o piatti della batteria.
il cibo è fatto di grassi, proteine e carboidrati.
Evidentemente i bassi sono i grassi, che sono corposi, rotondi, danno groove ed energia; i medi sono le proteine, perché è nelle proteine che risiede la maggior parte del timbro e della plasticità di un suono; gli alti sono i carboidrati, che danno ariosità e brillantezza, almeno come primo impatto.
Potremmo vivere senza uno dei tre macronutrienti?
Esiste un suono, o meglio una musica, senza bassi, medi o alti?
Una musica, una canzone, un arrangiamento deve essere bilanciato per essere risolto: deve avere i bassi, i medi e gli alti che si esprimo in continuità e in armonia.
Un brano techno avrà un’enfatizzazione sui bassi (cassa) e sugli alti (piatti), un brano con solo voce maschile e pianoforte avrà un’enfatizzazione sui medi, ma in nessun caso possiamo escludere il concetto di equilibrio e bilanciamento, senza compromettere l’aspetto tecnico e artistico della musica.
Possiamo applicare questo concetto anche ai carboidrati, alle proteine e ai grassi?

Il dibattito sul bilanciamento dei macronutrienti (inclusi gli estremi che prevedono l’eliminazione di uno di essi, o il ricorso quasi esclusivo a solo uno di essi) è probabilmente il dibattito che in tempi moderni ha sostituito nell’immaginario collettivo il dibattito su Dio o, più popolarmente, sulle Religioni.
Una volta c’erano i cristiani, a loro volta divisi in cattolici, ortodossi, anglicani, poi i buddisti, gli induisti, gli islamici, gli ebrei, eccetera.
Adesso ci sono i Vegetariani (V), a loro volta divisi in Vegani (Vg), Fruttariani (F), e Latto-Ovo Vegetariani (LOV), poi i Paleo Dieters (PD), i Low Carb Dieters (LCD), i Very Low Carb Dieters (VLCD), i Keto Dieters (KD), gli Starvation Mimic Dieters (SMD), gli Hyper-Protein Dieters, gli Zone Dieters (ZD), i Low Glycemic Index Dieters (LGID), i Potato Dieters (PD), i FODMAP Dieters (FD), i Flat Belly Dieters (FBD), i Gluten Free Dieters (GFD), i Glutein-Casein Free Dieters (GCFD), i Blood Type Dieters (BTD), solo per citare le più popolari.
I livelli di dogmatismo e fanatismo raggiunti in queste aggregazioni di pensiero e di persone sono molto alti.
Se oggi la parola dogma ha conservato un senso ed un significato nell’immaginario collettivo, è perché trova la sua manifestazione nella ratio e nell’applicazione di una dieta.
L’analogia con la religione non è per ridere, è reale.
Diciamo che l’ambizione, o l’aspettativa, dell’uomo della strada è sempre stata quella di vivere a lungo e in salute.
Una volta, quando le condizioni di vita e le fatalità (guerre, malattie infettive, criminalità, carestie) erano più probanti, ci si affidava decisamente a qualcosa di superiore, di trascendente ed amorevole, per alimentare questa aspettativa: ed è per questo motivo che Dio e le religioni ebbero un così vasto successo di pubblico e critica.
Oggi, che le condizioni di vita si sono decisamente accomodate, e che siamo tutti “mamme informate” e “maniaci del controllo”, ci affidiamo alle diete e allo stile di vita, per alimentare esattamente la stessa aspettativa di una volta: vivere a lungo e in salute.
E’ normale appassionarsi alle diete, è umano.

Il problema è che le persone si appassionano alle cose, ma poi ne rifiutano la complessità, essenzialmente per pigrizia, perché sviluppano la Sindrome da Facile e Veloce (SFV), Easy&Fast Syndrome in inglese (EFS), e in definitiva formano le proprie convinzioni in modo superficiale. Come per la musica, piace un po’ a tutti, salvo poi rimanere ad un livello per cui ci facciamo piacere la merdasciolta passata da Radio DJ o sa il cazzo, o quella proposta dalla bacheca e dalle playlist di Spotify.
Il dibattito sul bilanciamento dei macronutrienti sarebbe (e lo è stato fino a qualche anno fa) un dibattito nobile, sostanziale e legato alla questione della vita umana sul pianeta terra, dunque una questione abbastanza rilevante. Circa tra il 2005 e il 2015 questo dibattito si è sviluppato pubblicamente, online, soprattutto in America, sui blog di diversi personaggi autorevoli, tra medici, biologi, biochimici, fisici, allenatori ed ex campioni sportivi. Quel dibattito è stato molto approfondito, perché sostenuto da scienziati veri con un talento innato per la divulgazione, costruttivo, perché grazie alla rete tipica del blogging ogni post interessante veniva commentato e contro commentato, e idealmente libero, perché che non c’era (ancora) una strategia di marketing dietro, e lo scopo non era vendere farmaci, integratori o trattamenti, come accade oggi attraverso la rete dei social network.
In quel decennio lì sono state approfondite tutte le questioni più importanti; un po’ come il decennio ’85 -’95 nel Rock e nel Pop;
Oggi stiamo scrivendo sui gruppi facebook (in cui convivono utenti e operatori di social marketing) Cose a Caso (CaC) su argomenti su cui più di 10 anni fa, i professori americani discutevano sui loro Blog. Esattamente quello che succede per la musica rock, noi arriviamo 10 anni dopo con dei contenuti già superati e neanche ben assimilati.