Ecco il post palloso, ma è propedeutico ad altri.
Sotto lo schema semplificato che dà una vista integrata su macronutrienti e range di frequenza (strumenti).



Abbinare i range di frequenza alle caratteristiche timbriche degli strumenti è una forzatura, ma è giusto per capire.
Le frequenze basse sono i bassi, elettrico, acustico, elettronico; i toms e i bass drum della batteria; poi possono esserci i suoni più cupi di pianoforte, di sintetizzatore, generalmente i suoni prodotti dall’estrema sinistra di una tastiera. Poi ci sono i colori più bassi di una voce, i rumori con rimbombo.

Le frequenze medie sono il pianoforte, le chitarre, il sintetizzatore, suonati nel mid range della scala armonica. Buona parte delle timbriche vocali occupano le frequenze medie. Molta batteria occupa le frequenze medie.

Le frequenze alte sono le voci gridate, o tirate, o acute, i rullanti aggressivi della batteria, i piatti della batteria, i suoni acuti di pianoforte e sintetizzatore, la parte distorta delle chitarre elettriche.

Allo stesso modo, abbinare i macronutrienti ai cibi è una forzatura, ma anche in questo caso è giusto per capire.
I grassi sono gli oli vegetali, di oliva, di mais, di girasole, sono il burro, la parte grassa della carni e del pesce, alcuni frutti tropicali come cocco e avocado, i semi oleosi come mandorle e nocciole.

Le proteine sono la carne e il pesce, naturalmente la parte magra, poi ci sono le uova, nello specifico gli albumi, i formaggi, anche se hanno un minor contenuto proteico, e poi ci sono i legumi e i cereali, nel cui caso il contenuto proteico è molto più limitato.

I carboidrati sono gli zuccheri di tutti i tipi, compreso il fruttosio e il miele, e i derivati dei cereali, pane, pasta, pizza, dolci, riso, patate.

I bassi sono il motore di una canzone, o di una musica in generale, i bassi danno amalgama, fluidità, compattezza. I bassi hanno un ruolo strutturale in un brano musicale, i bassi connotano lo stile e la cifra sonica di un brano: un brano di personalità e ben realizzato lo si distingue anche e soprattutto da cosa suonano e da come suonano le basse frequenze. Senza i bassi un brano sarebbe squilibrato, incompleto, insufficiente.

I medi generalmente danno evidenza della melodia e dell’armonia di una canzone o di una musica in generale: senza pianoforte, o chitarra, o voce, o tastiera, la melodia non esisterebbe, almeno per come l’uomo ha imparato ad intendere la musica. Quindi anche i medi hanno un ruolo strutturale, hanno un ruolo programmatico, identificativo, genetico al limite: nelle frequenze medie ci sta la voce del cantante, o lo strumento solista, o comunque i suoni che in genere costituiscono l’idea fondante e tipica dell’artista che sta suonando. Senza i medi un brano non sarebbe neanche un brano, sarebbe un esperimento.

Gli alti sono in genere gli abbellimenti, gli accenti. Non hanno un ruolo strutturale. Tuttavia, un rullante senza alti non avrebbe il mordente necessario, un cantante rock senza alti non avrebbe il graffio (come dicono a X-Fucktor), un cantante emo senza alti non esisterebbe, le chitarre elettriche perderebbero la loro abrasività. Senza alti un brano sarebbe meno incisivo, meno presente, meno esuberante (ma esisterebbe lo stesso).

I grassi alimentari sono la pancia di una pietanza, danno amalgama, fluidità, rotondità. Una pietanza di qualità e ben preparata la si distingue anche e soprattutto da quali grassi ci sono. All’interno dell’organismo i grassi sono assolutamente strutturali e funzionali: costituiscono le membrane cellulari, vale a dire gli involucri di tutte le cellule di tutti i tessuti, costituiscono gran parte del cervello, circolano nel sangue come molecole di trasporto, ad esempio di ormoni e di vitamine. Hanno funzioni immunologiche vitali. Senza grassi le cellule non avrebbero involucro e sarebbero incapaci di aggregarsi e interagire. Non ci sarebbe vita.

Le proteine stanno al centro del piatto, sono la carne, il pesce, i formaggi e le uova. Molta gente si accontenta di un piatto di pasta al pesto con olio di semi di girasole, ma è come ascoltare un brano techno con la voce di uno che grida “sale sale non fa male”. Le proteine hanno un ruolo struttuale, potremmo dire che sono i dati, sono le informazioni che fanno si che tutto l’ambaradan funzioni, quindi da esse dipendono molti tessuti, in particolare i muscoli, da esse dipendono gli enzimi, gli ormoni, le cellule immunitarie. Senza proteine le cellule sarebbero dei plastichini gommosi completamente vuoti. Non ci sarebbe vita.

I carboidrati sono l’energia pronta subito, la parte appariscente, la parte accattivante, la parte facile, veloce ed economica: la focaccetta, la brioche, il trancio di pizza, la bibita. All’interno dell’organismo i carboidrati non hanno un ruolo strutturale, hanno un ruolo funzionale, fornire energia, il glucosio, di pronta disponibilità a cervello e globuli rossi.

In sintesi, sia fare musica che fare da mangiare, sono faccende che richiedono visone d’insieme, consapevolezza, e talento.
A fare la pasta col sugo pronto knorr sono capaci tutti, esattamente come tutti sono capaci a fare tre accordi alla chitarra di una canzone di mogol/battisti.
Fare musica artisticamente rilevante è ben altra cosa.
Cucinare cose buone dal valore nutrizionale importante è ben altra cosa.
Valore artistico e valore nutrizionale: questa è un’altra evidente analogia, forse la più determinante.
A questo punto riesce spontaneo fare accostamenti ambiziosi e solo apparentemente trasversali, tipo Drum’n bass e Ketogenic Diet.
E viene spontaneo abbinare a una pietanza robusta in grasso, ad esempio un dolce a base di cocco e burro, a un bel brano di drum’n bass.
Del resto già Ligabue aveva definito la sua musica come “Lambrusco e Pop Corn”.